Descrizione
Due giorni dedicati ai Patti di Amicizia, nel ricordo della tragedia del Vajont e nel nome di quella solidarietà e collaborazione tra le città che si traduce in progetti e iniziative condivise che guardano allo sviluppo dei territori.
Il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, in rappresentanza della Città di Teramo, ha partecipato a Longarone, Comune al quale Teramo è legata da un Patto di Amicizia sottoscritto a maggio, alle celebrazioni per il 62° anniversario della tragedia del Vajont.
Celebrazioni che hanno portato nella città del Veneto i rappresentanti di tutte quelle realtà italiane e straniere che nel corso degli anni hanno stretto Gemellaggi e Patti di Amicizia con Longarone e che hanno visto due diversi momenti, particolarmente sentiti, dedicati proprio a rinnovare quell’unione tra comunità connesse l’una all’altra da un forte legame solidale e da una stretta e sinergica collaborazione.
Ad aprire le celebrazioni, mercoledì pomeriggio, l’inaugurazione della riqualificata Sala “Popoli d’Europa”, aperta nel 1994, dove sono raccolte testimonianze e documenti dei 15 patti d’amicizia e 3 gemellaggi sottoscritti nel tempo dal Comune di Longarone. Un’inaugurazione seguita dalla cerimonia di rinnovo, nella sala consiliare del Comune, degli stessi patti e gemellaggi, con il saluto del Sindaco Roberto Padrin e della consigliera comunale delegata Piera Del Vesco e la lettura delle motivazioni degli atti in essere. Nel corso della cerimonia, particolarmente toccante, Sindaci e i rappresentanti istituzionali dei diversi Comuni hanno tutti sottolineato l’importanza “dell’amicizia tra i popoli e della solidarietà tra le comunità”, con il Sindaco di Longarone che ha evidenziato come in questo senso il ricordo del Vajont non sia solo la “memoria di un'immane tragedia, ma anche della vicinanza e dell’affetto di tutte quelle realtà e di tutte quelle persone che dopo il disastro ci hanno aiutato a ricominciare”.
Un concetto ribadito giovedì sia nella cerimonia di deposizione della corona al campanile di Pirago, uno dei simboli del Vajont, rimasto in piedi nonostante intorno fosse stato tutto distrutto e considerato dai cittadini di Longarone come segno di resilienza e ripartenza da parte della loro comunità, sia nell’incontro, particolarmente sentito e partecipato, che si è svolto al Museo del Vajont alla presenza di circa 150 studenti. Un incontro nel corso del quale sono stati mostrati i video realizzati dai Comuni gemellati e da quelli legati a Longarone dai Patti di Amicizia, che hanno aperto agli interventi dei Sindaci e dei rappresentanti istituzionali delle diverse comunità. Interventi che hanno testimoniato la ricchezza e le potenzialità di questi strumenti, che non sono solo atti amministrativi ma veri e propri percorsi di collaborazione su temi e attività finalizzate a favorire lo sviluppo dei territori.
“È veramente una grande emozione essere qui a rinnovare questo patto nell’anniversario della tragedia del Vajont - ha detto il Sindaco Gianguido D'Alberto rivolto alla platea - e lo è ancora di più per la presenza qui, oggi, dei ragazzi. Come abbiamo ricordato anche ieri, l'amicizia è ciò che più si avvicina e ci avvicina alla pace e per questo la costruzione della pace non può prescindere dal valore dell'amicizia, che non è solo un sentimento ma molto di più. Per questo rafforzare il valore dell’amicizia, anche sul piano istituzionale, come stiamo facendo in questi giorni, è molto significativo, perché riveste un valore costituzionale. Certo, non troviamo la parola amicizia scritta nella nostra Carta, ma la Costituzione repubblicana è fortemente permeata dal valore dell'amicizia, che presuppone un vincolo di solidarietà e che consente alle comunità di sentirsi parte di un unico destino. E i Patti ne sono un esempio concreto, sulla scia di quel concetto tanto caro a Giorgio La Pira, Padre Costituente e Sindaco di Firenze, della democrazia delle città. Quelle città che, in rappresentanza delle comunità, costruiscono reti, costruiscono relazioni, favoriscono scambi. Quello dell’amicizia, dunque, è un valore che non bisogna disperdere ma al contrario trasmettere. Perché le città non vogliono le guerre, non vogliono i conflitti ma li subiscono come li subiscono i popoli, come le subiscono i più deboli. E allora oggi, qui, chiamiamo tutti alla diplomazia delle città, di cui i patti di Amicizia sono uno strumento formidabile e che va alimentato. Quella diplomazia che coltiva i rapporti, le relazioni, grida forte quel ripudio della guerra, che l'articolo 11 della nostra Costituzione ha scolpito con grande forza e di cui dobbiamo fare tesoro, ancora di più in questo momento storico”.
Il Patto di Amicizia con il Comune di Longarone, firmato il 22 maggio scorso nella città veneta, si sta già riempiendo dei primi contenuti.
In questa direzione va infatti il contatto che il Sindaco Gianguido D’Alberto ha favorito tra la Scuola professionale Enaip di Longarone e l'Istituto Di Poppa Rozzi di Teramo.
“Come evidenziato già in occasione della firma del Patto, è nostra intenzione farlo vivere, partendo innanzitutto dalle scuole - sottolinea il Sindaco - sia dal punto di vista della promozione culturale della memoria condivisa sia per quanto riguarda lo sviluppo di scambi formativi sulle attività dei rispettivi istituti di eccellenza del territorio. Per questo nei prossimi mesi ci faremo promotori di iniziative volte a trasmettere e questo patrimonio del Patto di Amicizia alle future generazioni, così come cercheremo di creare ponti tra le nostre aziende, puntando sulle vocazioni comuni dei nostri due territori, e tra le nostre comunità tutte con iniziative socio-culturali e di protezione civile. Sono tutti aspetti di cui si è parlato in questi due giorni, che ci hanno permesso soprattutto di rafforzare la memoria di un sentimento di vicinanza e solidarietà rispetto a una comunità che ha subito uno dei disastri più drammatici della storia del nostro paese, al quale ha saputo reagire con il cuore, il coraggio e l'operosità”.
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Ultimo aggiornamento: 9 ottobre 2025, 17:40