Descrizione
“Entrare dove non si entra”. E’ il nome del progetto con il quale il Comune di Teramo si è aggiudicato un finanziamento di 50.000 euro a valere sul bando “Città che legge”, all’interno del quale si è classificato al 4° posto tra i comuni tra i 50.001 e i 100.000 abitanti, riuscendo ad ottenere l’importo massimo finanziabile.
Un progetto illustrato dal Sindaco Gianguido D’Alberto e dall’Assessore alla Cultura Andrea Core, insieme al direttore della Biblioteca Delfico Dimitri Bosi e ai rappresentanti delle associazioni che hanno sottoscritto il Patto per la lettura e che sono parte integrante di “Entrare dove non si entra”.
L’obiettivo, è di portare il libro, anche come strumento di consapevolezza e di terapia, al di fuori dei circuiti tradizionali. Tre, in particolare, sono le azioni principali attraverso le quali si declinerà il progetto, che vedrà al centro la Biblioteca Delfico: entrare per generare; entrare per riqualificare; entrare per catalizzare.
La prima macro-azione investe i temi della consapevolezza, della coesione e della condivisione ed è dedicata ad alcuni contesti in cui questi valori sono indispensabili: la casa famiglia“Galileo” di San Nicolò a Tordino con i minori non accompagnati, alcune fabbriche, il reparto di pediatria dell’Ospedale “Mazzini”, la Casa di riposo “De Benedictis“, il Centro di salute mentale della Asl di Teramo. La seconda azione investe invece la creazione di nuovi spazi: nella scuola di Villa Vomano, in cui due aree verranno adibite a biblioteca e aperte al contesto, alle famiglie, alla società che gravita intorno alla scuola, e nello spazio multiculturale Ca.Fè, a San Nicolò, dove verrà creata una nuova biblioteca aperta a tutti gestita dalle associazioni. La terza azione, infine, che rappresenta l’intervento più complesso e innovativo, prevede interventi di promozione della lettura su due quartieri periferici della città in cui gli adolescenti hanno spazi di ritrovo che si traducono sovente in un luogo in cui bere alcolici e dove l’intervento dei lettori esperti e formati vuole “convertire” il vino in libro, in parole che catturano e rapiscono e vanno a costituire un nuovo fattore di coesione e di ritrovo assecondando, dopo averle analizzate e decodificate, le energie del luogo.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto, nell’evidenziare l’importanza del progetto e nel ringraziare tutte le associazioni firmatarie del Patto e che collaborano all’iniziativa, ha sottolineato come “la Biblioteca Delfico, che è parte centrale del progetto, sia punto di riferimento e presidio culturale da sostenere e rilanciare. Per questo come Amministrazione abbiamo fin da subito collaborato con la Biblioteca per cercare di reagire a una situazione di sofferenza derivante da una scelta che è dipesa dalla normativa nazionale e poi da quella regionale di attuazione e che di fatto l’ha svuotata o comunque indebolita strutturalmente, rendendone difficile la gestione e di conseguenza anche il rapporto con il territorio. Questo progetto e il Patto per la Lettura sono dunque anche una reazione a questa situazione di sofferenza ma sono soprattutto il frutto di un humus creato in questi anni. Pensiamo a Lectus, ai vari progetti realizzati nei diversi spazi della città. Entrare dove non si entra non è solo un’operazione fisica, materiale, ma è soprattutto un fatto generazionale. Dobbiamo infatti ricucire, attraverso un’azione di rigenerazione che passa dalla cultura, il rapporto tra le diverse fasce d’età, nella consapevolezza che la cultura genera uguaglianza e accorcia le distanze”.
“Il finanziamento di questo progetto rappresenta per noi un risultato particolarmente significativo - ha sottolineato l’Assessore Core - che porta a compimento un percorso iniziato 4 anni fa, che ci ha condotto innanzitutto a sottoscrivere il Patto per la Lettura, attraverso il quale l’amministrazione si è aperta alla partecipazione delle associazioni e delle altre istituzioni del territorio per far si che il tema della lettura diventasse un tema centrale anche nell’ambito del rilancio culturale della nostra comunità. Un percorso che è proseguito con l’ottenimento e la successiva conferma del titolo “Città che legge”, con il finanziamento per il Patto per la Lettura e che oggi ci ha visto ottenere, grazie alla sinergia con la Biblioteca e le associazioni, questo ulteriore importante riconoscimento del lavoro svolto. Inoltre, ai 50mila euro ottenuti attraverso la partecipazione al bando, si aggiungono ulteriori 35mila euro che saranno stanziati dall’amministrazione, per un investimento complessivo sul progetto di 85mila euro”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore della Biblioteca Delfico Dimitri Bosi e dai rappresentanti delle diverse associazioni.
Le associazioni che hanno cooperato alla stesura del progetto: Teramo Children, Wide open srl, Spazio Tre, Cgil Teramo, Cineforum Teramo APS, Acs Abruzzo Circuito Spettacolo.
Le associazioni firmatarie del Patto della Lettura, per il quale a breve saranno riaperti i termini per le adesioni, sono le seguenti: Acs Abruzzo Circuito Spettacolo, Artemia Nova Editrice Srl, Accademia Italia cultura e società, Cineforum Teramo Aps, Spazio Tre, Teramo Children, Cgil Teramo, Comitato di frazione San Nicolò, Libreria Tempo Libero, Regione Abruzzo-Dipartimento turismo, cultura e paesaggio, Ricerche&Redazioni di Giancinto Damiani Editore, Wide Open srl.
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Ultimo aggiornamento: 8 novembre 2024, 14:28