Descrizione
Si chiude il sipario sul Teatro Comunale di Teramo che, a partire da gennaio 2024, sarà oggetto di lavori di riqualificazione e adeguamento dello stabile. L’inizio delle attività di ristrutturazione segna anche la conclusione della gestione del teatro in capo ad ACS Circuito Spettacolo Abruzzo Molise, avviata nel 2017. Il circuito abruzzese-molisano chiude la stagione che lo ha visto alla conduzione dello spazio simbolo della cultura cittadina, con una programmazione, nei mesi di novembre e dicembre 2023, che si confronta con la drammaticità della situazione attuale per trasformare il teatro in un “grande vetro”.
Il 30 novembre alle ore 21:00 andrà in scena Amore, lo spettacolo di Pippo Delbono che dal 2021 calca i palcoscenici internazionali più importanti riempiendoli del suo teatro popolare e umano, coniugando ferocia e leggerezza visionaria in un ensemble di disperata bellezza. «Presentiamo - scrive il M° Domenico Polidoro, direttore artistico di ACS - lo spettacolo “Amore” di Pippo Delbono al Teatro Comunale di Teramo, proprio nell’imminenza della chiusura per un lungo periodo necessario ai lavori del suo restauro, per favorire un incantesimo che rimuova ogni possibile adombramento che, comunque, la chiusura di un teatro potrebbe ingenerare e propiziare l’azione di rigenerazione dell’immaginario in un nuovo luogo, meglio in tanti diversi luoghi della città, dove esso possa liberamente riprendere il volo. Lo spettacolo “Amore” di Pippo Delbono, un artista unanimemente riconosciuto tra i più importanti del teatro europeo contemporaneo, corrisponde sin dalla sua nascita alla volontà di fare un incantesimo a tutto il dolore del mondo, esso è un rito di esorcismo dei demoni che abitano l’umanità intera. Lo spettacolo canta, appunto, l'amore in tutte le sue forme, mettendo in parola in danza e in musica la tenerezza, il dolore, la paura, la violenza, lo smarrimento di noi esseri umani. “Questo è il nostro destino: amare senza limiti. Amare la nostra stessa carenza d’amore”. Sulla scena ritagliata dalle superfici geometriche di una luce rosso sangue si staglia uno spoglio albero bianco, richiamo inequivocabile all’albero di A. Giacometti per la messinscena di “Aspettando Godot” di S. Beckett, che durante la performance viene costantemente innaffiato e che alla fine rifiorisce. L’uomo potrà continuare a sognare il sogno di un’umanità liberata nel corpo e nella mente. I miracoli accadono ma bisogna meritarseli.»
Dicembre dal 2 al 19 è tutto dedicato al Teatro Infantile con tre spettacoli Buchettino della Societas Raffaello Sanzio, Olympus Kids - Prometeo della compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano e Amarbarì della compagnia Unterwasser. «Abbiamo voluto dedicare - sostiene Stefano Scipioni, presidente di ACS - dicembre ai ragazzi e ai bambini con una programmazione diversa dal solito teatro a loro dedicato, proponendo degli spettacoli mai “atterrati” in quel d’Abruzzo, dove il piccolo pubblico (sia d’età che numericamente) potrà vivere l’Infanzia non intesa come un’età della vita, ma come una soglia esplosiva verso il peso reale delle cose e l’intimità con il corpo». I lettini reali della favola di Buchettino, i giocattoli tecnologici di Prometeo e le macchine “pre-cinema” di Amarbarì sono il “grande vetro” della fantasia, dell’immaginazione e dell’essere “infanzia”. «Questa programmazione - continua il presidente Scipioni - ce la siamo anche immaginati come un arrivederci al Teatro Comunale di Teramo che si appresta ad un lungo sonno e come una consegna alle future generazioni».
Ultimo aggiornamento: 8 novembre 2024, 14:41